FALLIMENTO TECNICO DI ANM: FALLIMENTO POLITICO ED AMMINISTRATIVO DEL COMUNE
Il cane che storicamente si morde la coda, per ricorrere ad un’espressione abusata da giovani e meno giovani, ha finito, poi, col mangiarsela tutta. Anm è tecnicamente fallita, e con essa un’intera amministrazione comunale. Quell’amministrazione comunale impegnata a fare propaganda ed a collezionare scivoloni, che cela astutamente con la DEMAgogia ossessiva e con l’anacronistico leit-motiv – recitato continuamente come un mantra – della valorizzazione del turismo di chi, ormai, non ha nulla da dire al popolo. Di chi ha tutto da costruire e niente da distruggere, perché le macerie, morali prima che strutturali, sono tante. Come le responsabilità. L’azienda napoletana mobilità versa in condizioni pietose da anni, per una gestione miope e scellerata di chi amministra la città (o almeno, dovrebbe farlo), prim’ancora di chi amministra l’azienda stessa. Tavoli di confronto, sedute emergenziali, tagli alle corse, di nuovo tavoli, sedute e confronti. E nel frattempo, i pendolari sempre più vessati dalle vostre inottemperanze, la città sempre più distante da un’idea moderna di pianificazione dei trasporti su gomma, ed i lavoratori sempre più ridotti in organico, portafoglio ed aspettative presenti e future. L’atteggiamento, il vostro, è quello di chi ha voluto sabotare una struttura ESSENZIALE per una metropoli così prestigiosa e compulsiva come Napoli. L’atteggiamento, il vostro, è di chi ha voluto – premeditatamente – tergiversare, senza tenere minimamente conto delle esigenze di chi ha dato la vita per l’azienda, di chi dà la propria vita per il lavoro e lo studio, e non può raggiungere scuole, università, tribunale, fabbriche e qualsiasi destinazione voglia. In tre anni, dal 2014 al 2017, avete messo Anm nelle condizioni di bruciare 120 milioni di euro, perché la volontà di rimpinguare le casse, di risanare e rilanciare, non c’era. Perché avete voluto ostinatamente lasciare inadempiuto il contratto di servizio, non foraggiando quando dovevate, non pianificando quando avreste dovuto, riducendo drasticamente corse e risorse umane. Un’azienda destinata al trasporto dovrebbe produrre chilometri, come impongono ragione sociale e logica deduttiva. L’Anm non lo fa, da anni. Gli stessi in cui si è attestato il vostro insediamento a Palazzo San Giacomo. Avreste potuto indire una conferenza di servizi, un project financing. Avreste potuto assicurare la copertura delle corse mancanti, preponendovi altre aziende, come ad esempio Eav, oggi esempio di rilancio PROGRAMMATICO prima che economico. Ed invece no. Siete stati causa del fallimento altrui. Siete stati fondamento eziologico di un naufragio avvilente ed umiliante. Umiliante per voi, s’intende. Anche perché, diciamocela tutta, quando una realtà di matrice comunale naufraga nelle acque stagnanti del fallimento, ci si aspetterebbe una attivazione fattiva, in prima persona, del Sindaco, tanto impegnato a rilanciare il brand partenopeo in giro per il mondo, assai meno a curarsi dell’amministrazione CONCRETA della nostra città, che sarebbe poi quid minus, presupposto minimo per ambizioni anche di etichetta. Ed invece no. La vera notizia di oggi si annida non solo nel triste e straziante tonfo di un’azienda storica del napoletano, oltre che deputata ad un (dis)servizio fondamentale per la nostra vita e mobilità giornaliera, ma soprattutto nel disinteresse solare di un Sindaco che, proprio come nei concitati momenti degli incendi del vesuviano – in cui fu, pensate un po’, ritratto a festeggiare nei salotti della “Napoli bene” per chissà quale ricorrenza –, ha dimostrato gelida distanza dai problemi reali della città, poca sensibilità, e misera capacità di gestione, nonostante il settore, la struttura aziendale, le esigenze dei fruitori del servizio, e le implicite istanze dei lavoratori lo richiedessero. Caro Sindaco, all’esito della sua utlima campagna elettorale urlò al mondo intero, con quel solito slancio propagandistico che non l’abbandona mai: “amm scassat”. A distanza di qualche anno, ci troviamo nostro malgrado a darle ragione. Avete scassato. Sì. Avete scassato un’azienda pubblica, le prospettive dei pendolari e dei lavoratori tutti. Noi, Giovani Democratici di Napoli, faremo la nostra parte: lotteremo, nei limiti delle nostre possibilità, per dare sostegno a chi ne ha bisogno, per dar voce alle nostre idee, e per rilanciare un settore la cui corretta pianificazione è passaggio indispensabile per la crescita strutturale della nostra città. Ora, però, fatevi da parte. Perché il fallimento è vostro e solo vostro.
Vincenzo De Stasio, responsabile “Trasporti”.
Roberta Baiano, responsabile “Lavoro”.
Ilaria Esposito, segretario metropolitano, ed i Giovani Democratici tutti, al fianco dei lavoratori. Sempre!