Grande Figuraccia Porto di Napoli
L’Unione europea si riprenderà 150 mln (su 154 inizialmente stanziati) del progetto denominato “Grande Progetto Porto di Napoli”.
Il programma, approvato dalla Commissione europea, prevedeva un investimento per migliorare le infrastrutture, la sicurezza e le condizioni ambientali del porto di Napoli. Doveva essere ripristinato Il bacino principale, completata la rete fognaria e ripulita l’area portuale. Inoltre dovevano essere adottati sistemi ad energia solare per l’efficientamento energetico e la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Era prevista anche la riorganizzazione delle strade interne, rotaie comprese, al fine di migliorare i collegamenti con il centro della città e con l’interland, con aumento dei trasporti su rotaia.
Di “Grande”, invece, è rimasta solo la figuraccia.
Per l’ennesima volta vengono messe in evidenza le incapacità che hanno contraddistinto questi ultimi anni di gestione dell’Autorità Portuale di Napoli. Prima il Ministro Lupi e la “telenovela” Villari, i sette commissariamenti e ora l’apertura da parte del Ministro Delrio. Al netto di tutto questo, come spiega bene su “il Mattino” il giornalista Antonio Pane, “i risultati ottenuti, il nulla, sono lo specchio di questa situazione”.
La magra figura di Napoli diventa molto più clamorosa se paragonata a Salerno. Infatti il “Grande Progetto Porto di Salerno” non solo ha impiegato tutti i 90 mln messi a disposizione dall’UE ma ha anche risparmiato 7 mln di spese “impreviste” non utilizzate. Per non parlare della conclusione dei lavori avvenuti due mesi prima della scadenza.
Per avere una fotografia più chiara della situazione, basti sapere che Salerno dal 2010 al 2015 ha appaltato eseguito e collaudato opere per oltre 240 mln di euro, il traffico crocieristico è aumentato del 56% e il traffico merci in contenitori del 43%. I motivi di questa crescita saranno sicuramente da riscontrarsi nelle numerose professionalità che lavorano a Salerno, ma c’è anche da dire che quella Autorità Portuale ha avuto solo 2 presidenti in 15 anni (entrambi salernitani).
Quindi, mentre a Napoli diminuisce il traffico crocieristico e crolla il traffico delle merci movimentate, a Salerno schizzano entrambi (+56% traffico crocieristico e +24% traffico merci).
La situazione, come emerge chiaramente dai dati su indicati, è quindi arrivata ad un punto di non ritorno. Non possiamo più permetterci, a causa delle incapacità del Ministro di turno ( o, forse, più delle incapacità la voglia di non mettere mano alla delicata situazione di Napoli), di non avere una personalità che possa assumersi la responsabilità di gestire l’Autorità Portuale. Il Porto, cosi come ha dimostrato Salerno, potrebbe essere il volano di rilancio dell’economia napoletana, resasi stagnante a causa di chi in questi anni ha solo provveduto ad adottare la “politica del ragioniere” tagliando e provando a far quadrare bilanci, ma senza avere un minimo di lungimiranza politica.
Che alle parole, però, si facciano seguire fatti concreti. Il Ministro delle Infrastrutture d’intesa con il presidente della Regione provvedano al più presto a nominare il Presidente dell’Autorità portuale.
Se è vero che i fondi 2007-2013 sono andati purtroppo perduti, è anche vero che si può provare ad intercettare i fondi 2014-2020. Quelli proprio non possiamo lasciarli andare così.
Luca Di Procolo