Non toccate la Soprintendenza

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La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha la sua sede ufficiale nello stesso edificio che ospita il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e ha il compito di garantire la tutela di un vasto territorio, che comprende oltre cento comuni.

Questo territorio rappresenta, per quanto concerne il mondo antico, uno tra i più ricchi di insediamenti umani, città, monumenti ed antichità di rilevante valore storico–archeologico. In questo ambito, varie culture e popolazioni convissero e si succedettero nel tempo, dalla preistoria all’epoca classica greco-romana, dalla tarda antichità all’età medioevale.

Le attività istituzionali della Soprintendenza sono condotte attraverso un capillare sistema di uffici periferici distribuiti sul territorio.

Dal primo gennaio potrebbe non essere più così. La riforma del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, prevede di concentrare a Salerno tutte le competenze decisionali, gestionali e amministrative per l’archeologia della Campania. Ciò provocherà di fatto disagi nell’espletamento degli atti di competenza e difficoltà nella tutela del territorio, nel quale, ricordano i lavoratori, sono presenti eccellenze quali il centro antico di Napoli, i Campi Flegrei e l’area Nolana. Il rischio reale è di allungare di molto i tempi tecnici per l’espletamento della pratiche, da quelle per le piccole opere fino a quelle per le grandi infrastrutture. Silenzio anche sul futuro dei 450 dipendenti e sui problemi logistici e organizzativi che si verranno a creare.

Noi Giovani Democratici dell’area metropolitana di Napoli ci uniamo al grido lanciato dall’ex presidente della regione Campania Antonio Bassolino, dall’assessore alla cultura del comune di Napoli e dai numerosi parlamentari del Partito Democratico, tra cui in particolare Luisa Bossa, componente della commissione cultura alla Camera dei Deputati, che ha oggi affermato ai giornali: “Non è una questione di becero localismo, né abbiamo rivendicazioni da fare, vogliamo solo quello che già abbiamo”.

La questione non è dare qualcosa a Napoli, ma cosa si sottrae alla città.

 

Giuseppe Cozzolino

 

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