Quale futuro per il nostro turismo?

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Il turismo è, indubbiamente, l’unica economia che ancora resta in piedi nella nostra martoriata Regione e, con ancora meno dubbi, la più grande speranza e possibilità di sviluppo che ha il nostro territorio.

La nostra provincia in particolare ha una ricchezza paesaggistica, artistica e culturale unica al mondo, dalle bellezze della città di Napoli all’isola di Capri, dall’immenso patrimonio degli scavi di Pompei alla penisola sorrentina. Sembrerebbe impossibile rovinare un’economia che, con tutta evidenza, si vende da sola a un pubblico internazionale. Eppure, l’inefficienza di questa classe dirigente è riuscita anche in questa difficile impresa.

L’assenza di una governance del sistema turismo, capace di programmare in modo efficiente l’offerta turistica e mettere in rete le attrazioni del nostro territorio, sta lentamente depauperando l’immaginario fantastico che il mercato turistico internazionale ancora ci riserva.

Con la legge regionale 18/2014 sul turismo, che arriva con un ritardo “solo” trentennale, il pasticcio e l’incapacità di gestione della giunta regionale e dell’assessore Sommese hanno raggiunto il proprio culmine, evidenziando proprio quell’assenza di governance espressa poc’anzi.

Il provvedimento, prevede la soppressione delle Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo e degli Enti Provinciali del Turismo, con travaso delle competenze alla nascente Agenzia Regionale di Promozione Turistica. Inutile sottolineare, a poche settimane dall’entrata in funzione del nuovo assetto di gestione, che la confusione e la disinformazione la fanno da padrone.

Inoltre, è prevista l’istituzione del Poli Turistici Locali, organismi collegiali pubblico-privato con competenze turistiche dirette in ambiti territoriali omogenei. Tale previsione è rafforzata dal regolamento attuativo pubblicato sul BURC del 9 dicembre scorso. Ma, ancora una volta, l’assenza di controllo del settore si traduce in ritardi e deregulation, essendo lasciata piena autonomia ai Comuni. Tale autonomia, però, è un’arma a doppio taglio: può essere giusta per territori maturi come la penisola sorrentina (dove è ormai imminente l’istituzione del PTL), ma clamorosamente sbagliata per quei luoghi con alto potenziale turistico ancora non sfruttato, dove una guida esperta da parte delle istituzioni superiori è doverosa per la buona riuscita del piano.

Completano il quadro, infine, una situazione drammatica delle infrastrutture (trasporti in primis) e un’incapacità atavica nel tutelare e valorizzare il patrimonio artistico, culturale e ambientale.

In sintesi, il mercato turistico ha, come sue particolarità, la rapidità con cui evolve e la necessità di programmazione di lungo periodo. Ogni mese di ritardo, ogni indecisione amministrativa, ogni lungaggine burocratica fa perdere, giorno dopo giorno, occasioni di sviluppo per il nostro territorio. E’ necessario cambiare pagina, serve una politica di settore forte e di lungo respiro, basta con l’improvvisazione e il dilettantismo.

 

Francesco Mauro

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